Aree Protette: una sfida culturale
La ricerca di un nuovo protagonismo per le aree protette, passa da una profonda e sostanziale innovazione CULTURALE. Gli anni passati sono stati di grande impegno e volontà per costruire un sistema delle aree protette che nei fatti è naufragato tra spinte centraliste e complicità locali di cui bisogna prendere atto, senza leccarsi le ferite, ma rilanciando, senza ripercorrere gli errori del passato.
Il Gruppo di San Rossore con la sua connotazione di esperienza e innovazione è una chiara novità in questo percorso aperto, circolare e dinamico. Propositi, intenzioni, buone prassi sono già stati scritti e sperimentati, c’è da verificare, con il giusto tempo, se la vivacità di queste realtà riesce ad innestare nella coscienza civile e nella consapevolezza della gente, la vitale importanza di questi processi.
Non è necessario in questa fase, avere un’idea chiara e condivisa, una organizzazione o una struttura di supporto, è necessario un dibattito serio, sereno, fuori dagli schemi che sappia relazionarsi con i nuovi scenari europei ed internazionali, non solo per incidere sulle politiche ma anche per sostenere una azione di coerenza tra le politiche ambientali e le aree protette.
Spetta ad un Gruppo di Lavoro, come quello di San Rossore, diffondere idee e progetti, spetta a tutti noi confrontarci e dialogare, con il tempo che ci vuole, senza la fretta di condividere e richiedere immediato consenso, ma la forza di affermare valori e cambiamenti.