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Occorre ricordare la storia naturale della nostra specie, legata a questo pianeta, dove le leggi della natura governano il nostro futuro. Nei parchi sono leggi visibili, raccolte nelle culture stratificate del territorio. I parchi sono allora anche un fatto di cultura, che ritroviamo nel senso di chi abita un luogo, tradotto in paesaggio, e dove insieme alle dinamiche dell'abitare si muovono vita ed economia. Abbiamo bisogno di rinnovare allora il nostro modo di parlare di aree protette e di natura, con nuove visioni e un nuovo modo per comunicarle.

Un PAESAGGIO UTILE: un master per progetti di territorio.

Nell’ambito delle attività legate alla promozione del paesaggio come osservatorio del paesaggio dei parchi del Po e della collina torinese segnala l’interessante iniziativa che si può trovare sul sito www.landscapefor.eu e che riguarda il master dal titolo PAESAGGIO UTILE – progetti di gestione del paesaggio.

Si tratta di una iniziativa promossa dalla Fondazione Fitzcarraldo http://www.fitzcarraldo.it/ che mira a investire e lavorare sugli enormi depositi di risorse sottoutilizzate a migliorare la percezione del nostro contesto di territorio. Occorronno investimenti di energie, intelligenza d’impresa e capacità d’invenzione per offrire il territorio come ingrediente basilare della qualità dell’abitare, dal benessere ambientale alla piacevolezza dello spazio pubblico, dal sentire nostro il panorama dalle finestre di casa alla sana curiosità per i luoghi naturali o di diverse culture.

E’ un processo relativamente facile da innescare in territori dove si possono far emergere giacimenti di luoghi e di identità addormentate, e farli leggere alle società scontente che
stanno come accampate, che hanno ancora presente sottotraccia un forte senso del proprio paesaggio ma che non trovano più lo spazio per soddisfare il loro gusto per abitare bene e per integrare le culture che si incrociano nella città contemporanea.

In molte situazioni c’è già chi lavora con successo sul paesaggio, urbano o esterno, ottenendo a scala locale di condividere progetti, valorizzare risorse trascurate e quindi di migliorare strutturalmente le condizioni economiche, la qualità dell’ambiente e della vita di tutti, anche offrendo buoni esempi di gestione dei beni comuni. Si tratta per lo più di operatori che hanno chiara l’etica e il ruolo della res publica a cui il paesaggio e la cultura appartengono, e che riescono a districarsi dal complesso immobilismo che relega il governo pubblico del territorio all’amministrazione dell’esistente e alla gestione di puri centri di costo, sempre meno capaci di affrontare i problemi.

Il corso fa riferimento a tali buone pratiche e ad una metodologia di riconoscimento delle risorse e delle attività di interesse, per formare una professionalità innovativa: agente facilitatore dell’attuazione di progetti paesistici, fondati su beni, interessi e attività che sono già presenti (ma poco coordinati) e indirizzati ad un esito complessivo economicamente sostenibile. Si tratta di un mercato potenziale enorme, non ancora del tutto codificato dai modelli di consumo banale e poco frequentabile dalle produzioni di massa perchè richiede soluzioni diverse, offerte articolate, progetti ad hoc.

Dati e riferimenti del corso si possono scaricare dal materiale seguente:
http://www.landscapefor.eu/images/stories/Formazione/Brochure_Paesaggio_Utile.pdf

Pubblicato il da Ippolito Ostellino | Lascia un commento

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