Lo scoglio non sono le risorse disponibili, ma le resistenze ideologiche.
Creare lavoro e guarire il territorio, la proposta di Luciano Gallino a greenreport.it .
Il fine sociologo torinese ci conduce di nuovo nelle sue sintetiche e secche dichiarazioni intorno al tema del rapporto della nostra economia con il territorio. Un rapporto troppo spesso fatto di consumi e di suoli destinati alla resa economica di cassa, che oggi affligge sempre di più i comuni e le amministrazioni.
Interessanti le riflessioni che su greenreport il prof. Gallino propone, a cavallo fra decisioni sui grandi investimenti e cambiamenti dei nostri comportamenti, chiarendo ancora una volta che il solo equilibrio fra decisioni individuali e di sistema può dare modo di modificare gli assetti economici. E’ una sfida complessa, ma per la quale oggi in particolare la rete ci da una chance in proposito, dando modo al confronto individuale di poter estendersi a scala globale.
Soprattutto di grande valore la proposta della Agenzia per l’Occupazione, che investa nelle sistemazioni manutentive del patrimonio e di rilancio della messa in valore dei nostri beni culturali, ed aggiungerei ambientali e paesaggistici, per poi da questi sviluppare modelli di gestione della loro fruizione.
Su questi temi si dovrebbe scegliere: non solo su quella greeneconomy fatta di pannelli solari, come dice giustamente Luciano Gallino, ma sulla Earthgreeneconomy, che parta dal valore del territorio, per dare forza alle proprie qualità, alla sua Storia ed alla sua capacità di Produrre prodotti della terra e prodotti del Paesaggio.
Anche sul tema delle agenzie di sviluppo e promozione locale si deve però guardare, perché non basta avere beni decenti e non fatiscenti, occorre anche avere le intelligenze e le capacità di porre questi beni alla fruizione e uso pubblici.