Vai alla home di Parks.it
Occorre ricordare la storia naturale della nostra specie, legata a questo pianeta, dove le leggi della natura governano il nostro futuro. Nei parchi sono leggi visibili, raccolte nelle culture stratificate del territorio. I parchi sono allora anche un fatto di cultura, che ritroviamo nel senso di chi abita un luogo, tradotto in paesaggio, e dove insieme alle dinamiche dell'abitare si muovono vita ed economia. Abbiamo bisogno di rinnovare allora il nostro modo di parlare di aree protette e di natura, con nuove visioni e un nuovo modo per comunicarle.

Parchi Attivi… La natura del Bel Paese tiene in forma l’Italia. Riflessioni intorno a parchi e salute.

Umbria, cuore verde d’Italia, appare per il suo sistema di parchi sul web con un mood davvero accattivante e interessante dal marchio PARCHI ATTIVI, riferendosi agli sport ed alle attività motorie che in essi si possono svolgere. In questi giorni dalle tinte fosche per la tenuta finanziaria della Regione Piemonte e di dibattito intorno al tema dei parchi, è interessante farci riferimento, in particolare perché parliamo di rapporto fra aree protette e salute, un tema che è stato presente nel dibattito sui parchi negli ultimi anni, ma troppo sotto tono, e che oggi deve finalmente invece tornare in prima pagina, per comprendere nel loro insieme i ruoli e il significato dei parchi stessi e della natura.

In questa nuova fase di decrescita in cui stiamo vivendo è necessario fare riferimento a valori base del benessere umano, da anni anche ripresi come elemento sul quale il modello della società opulenta ha dato il meglio dei propri effetti negativi, con conseguenze sulle spese sanitarie tutt’altro che secondari. Si potrebbe allora pensare a mettere di più in rete le attività dei parchi con le tante opportunità che gli sport all’aria aperta offrono, creando più rete fra i fruitori dei parchi e gli sport che qui posso praticare. Una attività che può anche avere interessanti riflessi di servizio ed economici, per le organizzazioni di gestione dei parchi e per le iniziative private e di associazioni che operano nel settore sportivo. Una riflessione questa che può anche portarci a riflettere su quali acceleratori premere per dare una migliore comprensione del significato del lavoro che di parchi svolgono o possono svolgere meglio.

È infatti indubbio a mio parere che sino ad oggi si è lavorato troppo poco intorno in generale intorno al ruolo sociale delle istituzioni dei parchi, che devono indirizzare meglio la oro attività verso i servizi del sociale, e fra questi assume una specifica importanza la questione delle aree verdi e dell’ambiente come piattaforma per la salute e il benessere. In merito se ne parlerà presto a Roma con non seminario sul tema dal titolo “La funzione terapeutica degli spazi verdi”.

È questo un argomento che trova davvero tanti spunti come ad esempio con il progetto Equilibri Naturali attivato da Aidap, l’associazione nazionale dei direttori dei parchi già alcuni anni fa e che trova oggi anche materiali e spunti sul web www.equlibrinaturali.org . Equilibri Naturali si ispira a una campagna internazionale che coinvolge negli Stati Uniti oltre 50 milioni di persone e che è finalizzata a recuperare il rapporto tra natura e bambini, per il loro benessere. La campagna parte dalla constatazione che i ragazzi (e le loro famiglie) stanno gradualmente perdendo la conoscenza della Natura Vera, passando una media di 36 ore la settimana davanti ad uno schermo TV, playstation, computer. Tra i risultati di questo allontanamento dalla natura, l’aumento di malattie, l’aumento dell’obesità infantile (i bambini Italiani sono i più obesi d’Europa). In prospettiva, la non conoscenza e il mancato attaccamento a un luogo naturale preferito si tradurrà, nel prossimo futuro, anche in una mancanza di attenzione, di attaccamento e d’interesse verso la tutela della natura, verso la qualità del proprio ambiente e verso le aree protette. Un progetto quindi molto interessante e sul quale si possono trovare le informazioni sul web http://www.sibillini.net/attivita/educazioneAmbientale/index.html .

Ma più in generale occorre ricordare come l’ambiente (il contesto urbanistico e anche quello socio-economico) è fondamentale nel determinare lo stato di benessere o di malattia della popolazione. La newsletter della Regione Veneto sulla promozione delle attività motorie ricorda come in particolare alcuni studi hanno posto l’accento sulla relazione tra presenza di aree verdi nell’ambiente abitativo e salute. I meccanismi di questa associazione potrebbero dipendere da diversi fattori: la riduzione dello stress, la coesione sociale, l’attività fisica praticata eccetera.

Va sottolineato però che oltre all’estensione di queste aree è molto importante anche la loro qualità e l’interazione con gli altri fattori socio-ambientali. – Takano et al (2002) hanno mostrato l’associazione tra presenza di aree verdi vicino alla casa di residenza e la sopravvivenza a 5 anni in 3.144 anziani di Tokio. – Un altro studio (Maas et al, 2006) realizzato in Olanda ha segnalato la relazione tra la quantità di aree verdi nel raggio di 3 km e salute percepita dagli abitanti. – Uno studio inglese (Mitchell R et al, 2007) ha trovato un’associazione generale tra aree verdi e salute: più aree verdi corrispondevano in generale a un miglior stato di salute percepita. Però questa associazione dipendeva anche dal livello socio-economico; ad esempio gli abitanti più ricchi in alcuni casi vi sfuggivano, forse perchè quelli che abitavano in quartieri con poco verde avevano però dei giardini privati; viceversa in alcune delle fasce più povere l’associazione si rovesciava, a causa del cattivo stato degli spazi verdi dei quartieri periferici per quanto riguarda qualità, accessibilità e sicurezza.

Infine, uno studio sull’area della città di Madrid (M F Domínguez-Berjón et al, 2010) ha studiato l’associazione tra livello socio economico, percezione soggettiva dei fattori ambientali (inquinamento, rumore, presenza di verde, delinquenza) e mortalità per malattie cardiovascolari. Lo studio conferma l’importanza dei diversi fattori ambientali (tra cui la percezione soggettiva della presenza di spazi verdi) e ancor più del livello socio-economico sulla mortalità per patologie cardiovascolari. Anche in questo caso l’effetto degli spazi verdi sulla salute era dipendente dal livello socio-economico. In conclusione, questi studi avvalorano l’importanza degli spazi verdi per migliorare la salute dalla popolazione; però per ottenere risultati positivi non è sufficiente limitarsi ad ampliarli ma è necessario migliorarne la qualità, tener conto anche del contesto sociale e aumentare la partecipazione degli abitanti sia nella loro progettazione che nel loro utilizzo.

Questo tema dovrebbe essere studiato più a fondo e integrato con le altre strategie di sanità pubblica. È qui che il tema delle aree protette e di una loro gestione innovativa può trovare fertili terreni per far crescere in nuove direzioni diverse la loro proposta gestionale.

Pubblicato il da Ippolito Ostellino | Lascia un commento

Lascia un commento

marzo: 2013
L M M G V S D
« Dic   Apr »
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
25262728293031
Meta