Unire non dividere: salviamo lo Stelvio
Il parco nazionale dello Stelvio era uno dei parchi “storici”, purtroppo già in sede di adeguamento alla L.394/91 fu sacrificato sull’altare della realpolitik nel rapporto tra il governo nazionale e le autonomie locali.
A Bolzano e Trento, purtroppo, tutto si legge in chiave di autonomia ed indipendeza, piuttosto che di efficacia nella conservazione della natura e di ottima gestione delle aree naturali protette.
Il Comitato dei 12, tra governo e province autonome, ha approvato un ordine del giorno sulla suddivisione ulteriore dell’area protetta su base provinciale/regionale.
E’ ora che la Politica faccia sentire la sua voce per far sì che gli impegni internazionali per la tutela dell’ambiente siano efficacemente applicati. La gestione della natura spesso non conosce confini nazionali (vedi l’efficace rapporto tra il parco francese del Mercantour e quello piemontese delle Alpi Marittime), per cui davvero non si capisce perché dovremmo smembrare una realtà così importante come lo Stelvio.
In Francia hanno istituito una agenzia nazionale per mettere davvero in rete le buone esperienze e le migliori energie, valicando i confini tra parchi regionali e nazionali.
Da noi, confidando su autonomie nate in momenti tragici per il Paese ma decisamente superate dalla storia e dalla geografia europea, si punta ancora una volta a dividere.