UNITI IN DIFESA DEI PARCHI – Verso un documento nazionale sul rilancio delle aree protette
Lunedì 6 dicembre è tornato a riunirsi a Pisa, presso la sede del Parco Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, il gruppo nato per predisporre un documento nazionale sul rilancio dei parchi. Il documento, che sarà alla base di un’assemblea nazionale prevista per la metà di febbraio del prossimo anno a Firenze, avrà appunto lo scopo di dar voce ai parchi in questo periodo di crisi in cui i pesanti tagli di bilancio ma soprattutto la mancanza di una vera volontà politica stanno mettendo in dubbio la sopravvivenza dei parchi stessi, quando, potrebbero essere proprio le aree protette uno dei punti su cui costruire la rinascita del Paese.
A promuovere l’incontro, così come il precedente del 13 ottobre, è stato il comitato scientifico della Collana editoriale ETS sulle aree naturali protette diretta da Renzo Moschini, ex parlamentare con una grande esperienza e passione peri i parchi.
Al gruppo hanno già aderito numerosi e autorevoli esperti universitari, autori, amministratori e tecnici di aree protette, personalità politiche come l’on. Gianluigi Ceruti “padre” della legge Quadro sui parchi – presenza tanto più significativa nel 19° anniversario della legge – e amministratori locali, regionali e nazionali. Il gruppo, che stimolerà l’istituzione di associazioni e gruppi locali di amici dei parchi intende rilanciare innanzitutto sul piano culturale e politico-istituzionale un dibattito che faccia uscire dall’angolo e dalla crisi in cui si dibattono oggi tutti i parchi nazionali e regionali e le altre aree protette.
Un impegno aperto a tutti e che si ripromette non solo di raccogliere le adesioni di chi vorrà condividere lo scopo ma anche di promuovere in tutto il Paese iniziative e incontri sulla base del documento ma anche di pubblicazioni dedicati a questi temi a partire dal Dizionario sulle aree protette.
Per approfondire e partecipare http://blogs.parks.it/renzomoschini/
renzo.moschini@parks.it
aderisco
Dopo il 13 ottobre quando ci siamo visti per la prima volta dovevamo verificare se e come avremmo potuto e dovuto proseguire. Il 6 abbiamo visto che possiamo e dobbiamo farlo e per farlo al meglio prepareremo un manifesto-appello e un più ampio documento che ha già circolato in una prima versione che metteremo a punto sulla base del secondo incontro. Su queste basi raccoglieremo le adesioni che sono già numerose e che intendiamo naturalmente estendere in vista dei prossimi appuntamenti e in particolare quello fiorentino del prossimo febbraio. Saranno gradite oltre alle adesioni che ci auguriamo numerose anche proposte e suggerimenti per allargare a tutto il territorio nazionale eventuali appuntamenti, incontri e dibattiti sui temi del rilancio dei parchi.
Per rilanciare i parchi bisognerebbe innanzitutto affidarne la gestione a persone del settore e non al primo amico dell’amico che capita a tiro.
È vergognoso che gestione e direzione di aree di interesse naturalistico – nazionali e regionali – vengano assegnate a ingegneri, architetti, avvocati o laureati in lettere, tutta gente incapace di distinguere un albero da un palo della luce.
Quello della competenza e non solo per la gestione dei parchi è un problema antico. Va detto che non è riducibile ai titoli di studio
per le figure naturalnete che non hanno un ruolo tecnico-scitifico.
Detto questo è evidente che questa fase politica che presenta tanti aspetti indecorosi non aiuta nella scelta migliore anche degli ammnistratori degli enti parco. Tanto più se si pensa che tanto dovranno essere abrogati perchè inutili e costosi.
La gestione dei parchi è affidata, di norma, a persone iscritte in apposito albo nazionale. Certamente il sistema può essere migliorato,ma non credo proprio che le difficoltà delle aree protette sia ascrivibile a questo elemento. Occorre molta cautela dato che, anche se sacche di inefficienza possono esserci (come ovunque) la gestione della cosa pubblica a fannulloni e amici di amici è diventato il capro espiatorio per annullare l’amministrazione pubblica e con essa la corretta gestione della cosa pubblica. Non dimentichiamo, infatti, che questo processo libera risorse da poter investire in altri settori, “liberamente”.
ciao Renzo, mando l’adesione al gruppo di lavoro per il rilancio del dibattito sui parchi, mia e del gruppo di ricerca di eco&eco economia e ecologia srl di Bologna
i parchi sono ciò che ci definiscono come comunità, vanno sentiti e vissuti, bisogna che ci avviciniamo ad essi con la volontà di difenderli perchè sono nostri. Non sono carta o regole come vorrebbero farci credere.