Il rilancio dei parchi e il gruppo di San Rossore
Il recente libro di Salvatore Settis fra le tante altre cose -sulle quali varrà la pena di tornare- ha il merito di segnalare per il loro valore e significato le tante iniziative che hanno preso il via localmente in difesa dell’ambiente, del paesaggio, del territorio. Uso gli stessi tre riferimenti di Settis, che mette in guardia dal considerarli e liquidarli come localistici ossia ancorati ad una dimensione inidonea a farsi carico e a capire le vicende e i pericoli nazionali.
L’innesco ovviamente cambia perché si va dalle villette di Pienza e i comitati di Asor Rosa al bosco a rischio taglio per operazioni speculative nelle Marche e ai tanti altri misfatti disseminati lungo lo stivale che non risparmiano nessun territorio e nessuno di quei tre aspetti citati e che vedono impegnati singoli cittadini, associazioni ambientaliste e culturali.
Il gruppo di San Rossore, il cui appello è già stato sottoscritto da numerosi protagonisti culturali ma anche istituzionali, ha cose in comune con questi movimenti ma se ne differenzia per un profilo molto peculiare.
Se le ragioni dei vari comitati prendono corpo in situazioni assai diverse che poi devono trovare un loro percorso per raccordarsi a quelle dimensioni nazionali a cui abbiamo fatto cenno, il gruppo di San Rossore prende le mosse invece da una dimensione nazionale e da un aspetto specifico e preciso; la difesa del ruolo dei parchi.
In altri termini la difesa e il rilancio di un soggetto istituzionale assai speciale, la cui specialità è da ricercarsi innanzitutto certo nei compiti che incrociano quei tre profili a cui fa riferimento Settis, ma anche e non di meno nel fatto che essi incrociano l’intero sistema istituzionale.
Non sono insomma organi settoriali, tanto è vero risultano sovraordinati anche nelle dimensioni in quanto operano non sulla base dei confini amministrativi.
E se in passato a sostegno dei parchi abbiamo avuto importanti movimenti perché anche l’Italia si dotasse finalmente di una legge nazionale, a venti anni da quella legge i parchi vanno rilanciati perché non siano smantellati e trascinati in una crisi irreversibile.
Questo accomuna il gruppo di San Rossore ai tanti altri movimenti in difesa del territorio e dell’ambiente, ai quali aggiunge un profilo e una questione nazionale: quella dei parchi come elemento di raccordo tra il livello nazionale, quello regionale e quello locale.