Parchi: sempre peggio
Sembra quasi impossibile che si possano fare pasticci ulteriori dopo quelli già compiuti a danno dei parchi sia nazionali che regionali.
E invece si può. Il ministro latita e tace, ma se per un attimo si ricorda dei parchi eccola con il ministro Fitto impugnare la legge regionale del Piemonte, dove ora la giunta leghista sta mettendo in gravi difficoltà i parchi regionali e il ruolo degli enti locali piemontesi. Vatti a fidare dei federalisti del Po!
E anche in Sicilia, che è la regione del ministro, le turbolenze non riguardano solo gli Iblei – parco nazionale istituito sulla base di un emendamento di tre senatori presentato e approvato alla chetichella nottetempo – ma anche i parchi regionali, a partire dall’Alcantara.
In Lombardia la situazione non va meglio. Si aggiungano i commissariamenti che stanno prendendo piede anche nei parchi regionali tra litigi poco edificanti e sgambetti vari. E’ la politica nella sua più avvilente versione che se se infischia altamente del discredito che ne deriva non soltanto per i parchi ma per il nostro sistema istituzionale. Insomma anche con i parchi ci facciamo riconoscere subito come per tanti altri aspetti.
Ecco perché la risposta a questa sconsiderata e avvilente gestione non può essere affidata solamente al caso per caso. Bisogna riuscire a ritrovare un momento nazionale e non solo di protesta ma di iniziativa, di proposta, di confronto serio e non sul modello delle caciare televisive.
E’ quello che stiamo cercando di fare con il gruppo di San Rossore, il suo appello, il suo documento che discuteremo a Firenze in un appuntamento nazionale il prossimo 28 febbraio. Inviteremo tutti i livelli istituzionali interessati e tutto l’associazionismo impegnato da anni su questi temi. Vogliamo insomma rilanciare i parchi per evitare che finiscano a schifio.
I parchi del Lazio non mi pare possano essere tanto contenti della Polverini
Renzo Moschini