Per i parchi non si aggiunge neppure un posto al tavolo
Che dei parchi in molti se ne infischino e li trattino a pesci in faccia non è una novità. E non lo è però neppure il fatto che i parchi e le loro rappresentanze associative e istituzionali abbiamo fatto ben poco per farsi valere come interlocutori non disposti a farsi bistrattare. Ma se il Senato decide di cancellare dalla legge quadro di cui si celebra il ventennale i parchi marini regionali e i parchi non battono ciglio e parlano di cinghiali e simili non ci si può stupire poi che nessuno ti prenda sul serio.
E così scopri che anche un appuntamento importantissimo come quello dei prossimi giorni a Roma sullo sviluppo sostenibile in vista di Rio e di altre scadenze internazionali tra i molti protagonisti previsti a quel tavolo non vi è alcun rappresentante dei parchi. Del resto era già accaduto tempo fa alla Conferenza nazionale sulla biodiversità dove il ministero si era ‘dimenticato’ di invitare i parchi e pure le regioni.
Ma come è possibile il ripetersi di tali episodi quando gli argomenti in discussione sono proprio quelli che più di ogni altro riguardano l’attività, il ruolo, i compiti dei parchi e delle aree protette terrestri e marine, nazionali e regionali. Non ricordo situazioni tanto mortificanti nel passato sebbene i rapporti con il ministero in particolare non siano mai stati facili.
Le ragioni sono sicuramente varie ma è fuor di dubbio che oggi la prima cosa che colpisce è la mancanza di una presenza e di un ruolo capace di rappresentare i parchi con la dignità e l’autorevolezza di proposte, idee di cui non si trova traccia oggi in alcun documento e iniziative degne di questo nome.
Insomma chi è causa del suo male pianga se stesso ma resta il dovere di rimediare e non di far finta di niente
Renzo Moschini
grazie
>Renzo Moschini
Grazie a te
Renzo Moschini
Grazie
Renzo Moschini