Orlando al lavoro: buona la prima, ma attenti agli omissis
Il nuovo ministro all’ambiente Orlando ha subito avviato il suo lavoro partendo con il piede giusto, cioè incontrando le regioni che il ministero ha snobbato per lungo tempo. Anche le associazioni ambientaliste hanno apprezzato i primi impegni a partire dal no a qualsiasi condono. Si è voluto anche ricordare che l’ambiente è un valore costituzionale che dovrebbe sempre essere bene esplicitato rispetto anche all’art. 9 della costituzione. Se qualche confusione talvolta vi è stata però non è tanto se lo stato ha l’obbligo della tutela ambientale quanto come deve essere esercitata nel rapporto tra i diversi livelli istituzionali. Da qui la crisi anche del nuovo titolo V della Costituzione.
Al ministro sono già stati sottoposti molto opportunamente documenti e proposte, l’abbiamo fatto anche a noi come Gruppo di San Rossore con una lettera a cui ne abbiamo aggiunta una anche ai due presidenti delle commissioni ambiente di Senato e Camera. Si è tornati così finalmente a parlare del suolo e dei suoi disastri finiti nelle grinfie di Bertolaso, e anche di rifiuti e molto altro. Nella nostra lettera abbiamo insistito in particolare sui parchi e le aree protette ridotte ormai al lumicino non solo finanziario. Anche qui il ministro Orlando deve rivedere non poche bucce e anche le regioni devono fare altrettanto Toscana compresa. Mario Parigi e altri, ad esempio, sono tornati in questi giorni sulla legge regionale attualmente in discussione che dovrebbe affrontare più d’uno di questi problemi che al momento però non figurano adeguatamente. Gli articoli della legge come è stato detto sono tantissimi per niente chiari e le soluzioni valide molte meno. Tra le cose da rivedere c’è senz’altro come la regione riuscirà a gestire sul piano regionale quei problemi nazionali su cui dovrebbe finalmente ripartire un discorso serio.
Anche le Commissioni ambiente parlamentari dovranno ora darsi una mossa, non dimenticando che nella passata legislatura non hanno fatto una bella figura neppure loro sui temi che ora tornano sul tappeto.