Senza parchi niente nuovo governo del territorio
Il dibattito sul tema dei parchi a cui come Gruppo di San Rossore abbiamo cercato e stiamo cercando di dare un contributo non di mera denuncia o di protesta non sembra appassionare più di tanto gli organi di informazione e le stesse istituzioni.
Alle ragioni e i rischi di questa allarmante latitanza culturale prima ancora che politico-istituzionale abbiamo dedicato un libriccino di imminente uscita che raccoglie una ventina di interessanti e importanti contributi e che pensiamo di far circolare anche on-line.
Al tema e soprattutto al rapporto con quel nuovo governo del territorio di cui parla il titolo V della Costituzione di cui però è difficile trovar traccia nel dibattito confuso sul federalismo ho voluto dedicare una riflessione in vista anche di significative scadenze istituzionali nazionali e regionali.
In particolare ho voluto sottolineare la velleitarietà di qualsiasi proposito pianificatorio che non metta nel conto il ruolo strategicamente decisivo dei parchi e delle altre aree protette. Un ruolo che le politiche in atto stanno invece smantellando, azzoppando e mettendo in crisi.
Sono aspetti sui quali presto potremmo avvalerci anche del contributo di alcuni libri in uscita nella Collana editoriale dell’ETS che spaziano dalla rapporto tra tutela e ricerca scientifica, il contesto internazionale, la pianificazione, il paesaggio, il sistema alpino, le aree marine protette che mi auguro contribuiscano anche a promuovere iniziative di confronto e dibattito.
Nel rimandarvi all’ intervento ringrazio chiunque vorrà intervenire.
Occorre far comprendere non solo alle Istituzioni ma soprattutto agli Enti locali ed all’opinione pubblica che le aree protette non rappresentano bancomat da utilizzare per trovare risorse per i “propri” progetti ma sono essi stessi aree di progettazione che danno valore aggiunto al territorio e ne consentono una pianificazione di area vasta soprattutto nell’Appennino,ancora più importante oggi alla luce della generale scomparsa delle Comunità Montane. Va quindi rispettata l’autonomia e l’identità degli Enti Parco che le gestiscono (sotto il controllo delle Comunità dei Parchi) con finalità istituzionali ed obbiettivi superiori a quelle strettamente locali allo scopo di conservarne e valorizzarne il patrimonio naturale, storico e culturale
Hai ragione soprattutto perchè ai comuni specilamente piccoli i parcho hanno offerto e offrono una opportunità di ‘leale collaborazione’ istituzionale unica.
Renzo Moschini
Hai perfettamente ragione
renzo
Ci vuole un vento nuovo che innervi il paese di energia…
E deve essere un vento forte visto che i parchi li stanno colando a picco
renzo moschini
E’ sicuramente così nel senso che non si eviterà la deriva se al tempo stesso non si riaprirà anche un riflessione sulle esperienze fatte e sui nuovi problemi che si pongono anche per i parchi e non solo i nostri. E’ quello che si siamo proposti anche come gruppo di San Rossore come si può vedere dal nostro libro ‘Per il rilancio dei parchi’ ( Edizioni ETS) e di cui torneremo a discuetere il 7 novemre a Pisa nell’incontro nazionale del gruppo
ciao
Renzo Moschini