Il blog apre i battenti
in un momento particolarmente delicato e drammatico per l’ambiente e il paese. Alluvioni e frane con vittime, un territorio sempre più esposto a disastri, abusivismi crescenti e parchi a rischio di chiusura. Non è un bel vedere né un bel vivere.
IL blog si occuperà di questi aspetti con speciale riguardo ai parchi e alle aree protette.
Che proprio questo comparto il quale negli ultimi anni ha assunto un ruolo crescente e riconosciuto sul piano internazionale nel nostro paese stia correndo il rischio di una crisi profonda e senza sbocchi non poteva e non può non allarmare e indignare chi con ‘passionaccia’- come scrive con ironia l’amico Piraccini- considera irresponsabile questa politica miope e indecorosa.
Ma la passione di pochi come mera testimonianza non servirebbe a molto se non riuscisse ad attivare, sostenere, aiutare una risposta capace di rilanciare il ruolo dei parchi oggi a rischio. E il documento con cui inauguriamo questo Blog ha appunto questa ambizione e speriamo non presunzione di aiutare questo sforzo.
Il documento è il risultato di un incontro tenutosi nella Tenuta di San Rossore presso la sede del parco regionale toscano il 13 ottobre in cui si sono dati appuntamento un gruppo di persone coinvolte da alcuni anni nella Collana editoriale dell’ETS dedicata alle aree naturali protette che ho il piacere e l’onore di dirigere.
La Collana, ormai divenuta a tutti gli effetti nazionale, ha richiesto e consentito il coinvolgimento di esperienze, competenze, conoscenze e sensibilità le più diverse sul piano culturale e istituzionale. Per molti questa ‘passionaccia’ risale a tempi ormai lontani quando i parchi regionali si organizzarono in associazione nazionale alla Mandria di Torino, pubblicarono la rivista Parchi e poi il sito che ci ospita, fino alla più recente Toscanaparchi passando per il centro studi Valerio Giacomini di Gargnano, il progetto Coste italiane protette (CIP) al Parco del Conero, Parcolibri a Pisa dopo l’esperienza di Arenzano al parco del Beigua e i rapporti con il centro studi del Politecnico di Torino di Roberto Gambino, l’Accademia delle Scienze di Sandro Pignatti e ancora con il Centro studi sulle aree protette fluviali di Montemarcello-Magra fino alla recente istituzione del centro studi di Federparchi in San Rossore in collaborazione con la regione Toscana.
Un lungo percorso che per diversi di noi continua ma soprattutto per molti è solo agli inizi. Ecco, l’incontro del 13 ottobre in San Rossore muove da qui, dalla voglia di mettere a frutto il più possibile queste esperienze e conoscenze. Il documento sarà oggetto di un incontro che pensiamo di fare a Firenze agli inizi del nuovo anno a cui dovrebbe seguire un appuntamento che come quello di Camerino anni fa lanciò l’obiettivo del 10% di territorio da proteggere.