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Occorre ricordare la storia naturale della nostra specie, legata a questo pianeta, dove le leggi della natura governano il nostro futuro. Nei parchi sono leggi visibili, raccolte nelle culture stratificate del territorio. I parchi sono allora anche un fatto di cultura, che ritroviamo nel senso di chi abita un luogo, tradotto in paesaggio, e dove insieme alle dinamiche dell'abitare si muovono vita ed economia. Abbiamo bisogno di rinnovare allora il nostro modo di parlare di aree protette e di natura, con nuove visioni e un nuovo modo per comunicarle.

VISITPORIVER – Con i 150 anni dell’Unità d’Italia arriva per il Po una sua area web per visitarlo tutto intero e unito.

Oltre tremila pagine per raccontare un territorio attraversato da 652 chilometri di fiume e che interessa quattro regioni, 13 province e 474 comuni. E’ visitporiver.it, il primo portale interregionale in Italia dedicato al turismo fluviale e all’offerta turistica del Po, presentato oggi alla Bit in fiera a Milano. Il sito – che fa capo alle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto – e’ stato realizzato nell’ambito del progetto “Valorizzazione turistica del fiume Po”: una risposta alla domanda turistica internazionale su cui ha indagato la ricerca, che ha fatto emergere la necessita’, sollecitata dal 90% degli operatori turistici intervistati, di realizzare forme di promozione turistica via web unitarie, per superare la estrema frammentazione esistente.

Dal turismo fluviale, a quello equestre, dal cicloturismo, allo sport all’aria aperta all’enogastronomia: con 154 pagine dedicate alla presentazione degli enti pubblici, 2500 pagine sulle strutture ricettive, 63 parchi e oasi naturali, 40 musei, 58 centri equestri e 36 operatori fluviali, il portale sara’ la piattaforma di lavoro per oltre tremila attori economici e istituzionali che gestiranno autonomamente gli spazi online.

I contenuti del portale sono stati sviluppati partendo da una ricerca sul turismo fluviale, “Kpl”, della Giaccardi e Associati, che ha mappato le potenzialità turistiche dell’area, ha misurato la domanda internazionale proveniente dagli operatori del centro nord Europa e, in particolare, ha fatto emergere l’esigenza di adottare il portale unitario per superare la frammentarietà delle informazioni e offrire un quadro di insieme delle tante opportunità turistiche lungo le rive del fiume: turismo fluviale, equestre, cicloturismo, sport all’aria aperta ed enogastronomia.

Uno strumento che sarà anche utilizzato dal marchio del Po torinese www.poconfluenzenordovest.it per avvicinare le persone al fiume ed alle sue mille ricchezze.

Un esempio che ha parenti stretti ad esempio con il vicino Rodano , con un bacino di circa 95.000 kmq, di circa 20.000 superiore a quello del Bacino del Po (www.adbpo.it), che con il web www.fleuverhone.com racconta itinerari ma anche documenti e conoscenze sul grande bacino del Rodano. Un cugino interessante per vicinanza e progetti comuni come quello del Parco del Po torinese recentemente gemellato con il Parco di Miribel Jonage di Lione.

I fiumi uniscono territori, culture, mondi apparentemente separati da due sponde. Sono un grande esempio di come un elemento geografico ci spinga tutti a lavorare uniti per un unico obiettivo: un ambiente migliore e un futuro migliore. Un lavoro che ci deve spingere a realizzare e concretizzare risultati misurabili che siano esempio per i cittadini di come il lavoro per la natura è anche un lavoro per la nostra economia del futuro. Siamo chiamati tutti a dimostrarlo e non ci resta che rimboccarci le maniche e affinare le meningi, perchè la sfida non è facile e scontata pronti per i prossimi appuntamenti celebrativi della nostra Nazione.

Pubblicato il da Ippolito Ostellino | Lascia un commento

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