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Aree protette: una conquista di civiltà, un indice di progresso, una grande risorsa per il futuro.
Occorre ricordarlo.

Senza parchi niente nuovo governo del territorio

Il dibattito sul tema dei parchi a cui come Gruppo di San Rossore abbiamo cercato e stiamo cercando di dare un contributo non di mera denuncia o di protesta non sembra appassionare più di tanto gli organi  di informazione e le stesse istituzioni.
Alle ragioni e i rischi di questa allarmante latitanza culturale prima ancora che politico-istituzionale abbiamo dedicato un libriccino di imminente uscita che raccoglie una ventina di interessanti e importanti contributi e che pensiamo di far circolare anche on-line.
Al tema e soprattutto al rapporto  con quel nuovo governo del territorio di cui parla il titolo V della Costituzione di cui però è difficile trovar traccia nel dibattito confuso sul federalismo ho voluto dedicare una riflessione in vista anche di significative scadenze istituzionali nazionali e regionali.
In particolare ho voluto sottolineare la velleitarietà di qualsiasi proposito pianificatorio che non metta nel conto il ruolo strategicamente decisivo dei parchi e delle altre aree protette. Un ruolo che le politiche in atto stanno invece smantellando, azzoppando e mettendo in crisi.
Sono aspetti sui quali presto potremmo avvalerci anche del contributo di alcuni libri in uscita nella Collana editoriale dell’ETS che spaziano dalla rapporto tra tutela e ricerca scientifica, il contesto internazionale, la pianificazione, il paesaggio, il sistema alpino, le aree marine protette che mi auguro contribuiscano anche a promuovere  iniziative di confronto e dibattito.
Nel rimandarvi all’ intervento ringrazio chiunque vorrà intervenire.

Pubblicato il da Renzo Moschini | 6 commenti

6 risposte a Senza parchi niente nuovo governo del territorio

  1. Roberto Costa scrive:

    Occorre far comprendere non solo alle Istituzioni ma soprattutto agli Enti locali ed all’opinione pubblica che le aree protette non rappresentano bancomat da utilizzare per trovare risorse per i “propri” progetti ma sono essi stessi aree di progettazione che danno valore aggiunto al territorio e ne consentono una pianificazione di area vasta soprattutto nell’Appennino,ancora più importante oggi alla luce della generale scomparsa delle Comunità Montane. Va quindi rispettata l’autonomia e l’identità degli Enti Parco che le gestiscono (sotto il controllo delle Comunità dei Parchi) con finalità istituzionali ed obbiettivi superiori a quelle strettamente locali allo scopo di conservarne e valorizzarne il patrimonio naturale, storico e culturale

  2. Tiziano Fratus scrive:

    Ci vuole un vento nuovo che innervi il paese di energia…

  3. Renzo Moschini scrive:

    E’ sicuramente così nel senso che non si eviterà la deriva se al tempo stesso non si riaprirà anche un riflessione sulle esperienze fatte e sui nuovi problemi che si pongono anche per i parchi e non solo i nostri. E’ quello che si siamo proposti anche come gruppo di San Rossore come si può vedere dal nostro libro ‘Per il rilancio dei parchi’ ( Edizioni ETS) e di cui torneremo a discuetere il 7 novemre a Pisa nell’incontro nazionale del gruppo
    ciao
    Renzo Moschini

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